Rosa Amato, da studentessa legge a pentita di camorra

In libreria il nuovo lavoro di Fabrizio Capecelatro "Omissis 01"

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  • In libreria il nuovo lavoro di Fabrizio Capecelatro "Omissis 01"
  • Una donna di camorra, la sua vita tra violenza e omertà fino al suo pentimento. E' uscito in libreria "Omissis 01", il nuovo libro del giornalista Fabrizio Capecelatro, già autore de "Lo Spallone - Io, Ciro Mazzarella, re del contrabbando" e "Il Sangue non si lava - Il clan dei Casalesi raccontato da Domenico Bidognetti". "Omissis 01" (Tralerighe Editore, 160 pagine, 13 euro) racconta, dalla sua diretta testimonianza, la storia di Rosa Amato, studentessa di giurisprudenza che voleva diventare avvocato, la cui vita è cambiata in una notte. Il 19 marzo 1999 suo fratello Carlo, appena ventunenne, viene ucciso durante una rissa in discoteca, a Santa Maria Capua Vetere.

    I responsabili di quell'omicidio non sono mai stati individuati: nessun testimone, nemmeno i suoi amici, sono disposti a raccontare. Tutti hanno paura dei "Casalesi". L'unica certezza, infatti, è che in quella discoteca c'era anche il figlio di Francesco Schiavone, "Sandokan", il capo assoluto del clan dei Casalesi.   La famiglia di Rosa cerca giustizia, inutilmente. E quando la giustizia latita, resta spazio solo per la rassegnazione. O per la vendetta. È così che gli Amato decidono di giocare sullo stesso terreno. Con l'obiettivo di contrastare una delle più potenti organizzazioni criminali del mondo nasce il clan Amato.

    E da quel momento Rosa diventa una camorrista. L'organizzazione cresce, diventa sempre più forte e temuta. Ma nel 2009 scattano gli arresti: prima il padre, poi Rosa e sua madre. Trasferita da un carcere all'altro, allontanata dalla figlia di pochi anni, Rosa rivede con dolore e lucidità la sua storia e le sue scelte.  E alla fine decide di collaborare con la giustizia. Quella di Rosa Amato è una storia di omertà. Dell'omertà che uccide più delle pistole. È una storia di violenza, di inutile violenza. Di una violenza che ha generato soltanto altra violenza. È una storia che dimostra come la criminalità organizzata possa entrare, da un momento all'altro, nella vita di ciascuno e cambiarla, fino a distruggerla.