Quanto basta, l'autismo in comedy-drama

In sala dal 5/4 il film di Falaschi con Marchioni e Solarino

Solutions Manager
  • In sala dal 5/4 il film di Falaschi con Marchioni e Solarino
  • 'Quanto Basta' di Francesco Falaschi mette in scena la sindrome di Asperger, un disturbo dello sviluppo imparentato con l'autismo, in un comedy-drama che non a caso esce in sala con Notorius il 5 aprile, tre giorni dopo la giornata mondiale sull'autismo. Insomma a trent'anni da Rain man, il tema di questa malattia piena di luci e ombre torna sullo schermo in un duetto serrato tra Arturo (Vinicio Marchioni), chef talentuoso appena uscito dal carcere per rissa, e Guido (Luigi Fedele) ragazzino con la sindrome di Asperger,orfano (vive coi nonni) che si trova in un centro di recupero gestito da Anna (Valeria Solarino). Quando il cinico Arturo si ritrova a scontare la pena ai servizi sociali tenendo un corso di cucina, ecco che tra gli allievi del centro c'è Guido, un complicato ragazzo che si rivela però pieno di potenzialità culinarie .
        Al motto di "il mondo ha tanto più bisogno di un perfetto spaghetto al pomodoro che di un branzino al cioccolato", Arturo riesce lentamente a rompere gran parte delle barriere che proteggono Guido e a creare con lui un rapporto. Sarà lui a scortare Guido a un corso di cucina nel cuore della Toscana, un corso che cambierà entrambi.
        "È una commedia drammatica sulla diversità - spiega oggi a Roma il regista nato a Grosseto nel 1961 -, dove per una sorta di contrappasso troviamo un cuoco violento che si ritrova ad insegnare a dei ragazzi problematici. Ma tra Arturo e Guido si scoprirà ci sono più affinità di quanto si possa immaginare".
        Dice invece Luigi Fedele: "Ho fatto una lunga preparazione per fare questo personaggio, ma la cosa più importante e che mi ha fatto portare a casa un vero risultato è stato incontrare diversi ragazzi con la sindrome di Asperger".
        Dice infine Marchioni di questo film co-prodotto dal Brasile:"Ha una sceneggiatura piena di grazia e poi non c'è buonismo, pietismo e falsi pudori". Mentre sui cuochi mediatici, presenzialisti e conduttori di talent in tv, l'attore taglia corto:"Io quei programmi non li guardo".