Mujeres, donne ribelli in Messico

Nahui, Modotti, Frida in graphic novel di Cacucci e Delli Veneri

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  • Nahui, Modotti, Frida in graphic novel di Cacucci e Delli Veneri
  • (ANSA) - MILANO, 8 MAR - PINO CACUCCI E STEFANO DELLI VENERI, MUJERES (FELTRINELLI COMICS, PP.144, 16 EURO) - Pioniere, ribelli, artiste, indipendenti: sono queste le 'Mujeres' di cui raccontano Pino Cacucci e Stefano Delli Veneri nel nuovo graphic novel edito Feltrinelli Comics, in uscita in contemporanea con la Giornata internazionale della donna.
        Immerso nel contesto storico del Messico post-rivoluzionario, il loro affresco a fumetti ritrae quelle personalità che, divenute protagoniste culturali nella Città del Messico degli anni '20 e '30, hanno anticipato i movimenti di liberazione femminile. Ma è anche anzitutto una rassegna di ritratti umani, spesso dai contorni burrascosi, sovrapposti tra di loro a sottolineare una vicinanza di storie e di sentimenti. Al centro della narrazione, esposta da lei stessa in retrospettiva mezzo secolo dopo, è Nahui Olin, la modella, pittrice e artista di cui Cacucci aveva già avuto occasione di scrivere nelle sue molte opere dedicate al Messico, così come per le altre figure che attraversano il racconto: "Il nostro libro vuole essere un omaggio a una memoria da far rivivere, spesso proprio ignorata più che dimenticata - racconta all'ANSA Cacucci - A parte Frida Kahlo, diventata un'icona assoluta, volevamo dire che furono tante le donne ribelli di quel Messico: molte di loro sono state dimenticate perché magari non hanno realizzato opere artistiche destinate all'immortalità, ma quel che hanno fatto ha messo radici".
        Sono personalità anticonformiste come Lupe Marin, Antonieta Rivas Mercado, Chavela Vargas, Nellie Campobello, Pita Amor, che della loro epoca di cambiamenti sociali e culturali furono non solo testimoni ma protagoniste attive, tra poesia, musica, balletto e teatro. Ma anche persone che hanno lavorato ancora più alle radici dell'indipendenza femminile, come Elvia Carrillo Puerto, prima donna eletta deputata nel 1923, o Rita Cetina Gutiérrez, fondatrice della società femminista La Siempreviva che nella sua rivista diede spazio ad argomenti come aborto, divorzio e libera sessualità: anche loro hanno spazio tra le tavole di gusto pittorico di Delli Veneri, fotogrammi di una storia che giustamente torna a più riprese sulle sue due icone più celebrate, come la fotografa italiana Tina Modotti o l'iconica pittrice Frida Kahlo.
        "Tutti a quel tempo si accorsero che in quella città stava accadendo qualcosa di rivoluzionario, e senza grandi mezzi di comunicazione ma solo con il passaparola dal resto del mondo vi confluirono intelletti fervidi, artisti di grande sensibilità dalla letteratura al cinema", dice Cacucci, che non vede però in questo racconto solo il ricordo di un grande esperimento passato: "L'attualità è quasi inquietante: prima ancora che scoppiasse il caso Weinstein, avevamo scritto del trattamento sessista che Hollywood riservò a Modotti e Nahui, e di cui loro stesse parlarono sempre. Di loro il cinema americano voleva solo i corpi, e per questo se ne andarono: ma ribellarsi da sole, lo vediamo ancora oggi, può voler dire pagarla cara. Quelle donne invece si ribellarono insieme contro il sessismo, perché allora la politica si faceva in comune: ancora oggi serve prima di tutto una rivolta culturale per cambiare le cose".