Allo Stibbert l' arte di imbandire le mense

Conviti e banchetti dal Rinascimento all'800

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  • Conviti e banchetti dal Rinascimento all'800
  • (ANSA) - FIRENZE, 28 MAR - L'arte di decorare la tavola, dal Rinascimento fino all'Ottocento: è quanto mette in mostra 'Conviti e Banchetti', esposizione ospitata dal 30 marzo al 6 gennaio al museo Stibbert di Firenze. Attraverso ricostruzioni delle apparecchiature del passato l'esposizione si propone di illustrare come imbandire le mense abbia assunto nei secoli anche il significato di manifestazione di gioia, celebrazione di eventi o esibizione di ricchezza.
        In mostra una selezione di oggetti, parte meno nota della collezioni del museo Stibbert, accanto a importanti pezzi provenienti da raccolte private, per un itinerario storico incentrato sulla trasformazione del design e della decorazione della tavola avvenuta nel corso di più di tre secoli. Viene ricostruita una credenza rinascimentale, sui cui ripiani trovavano posto le maioliche esibite come manifestazione della ricchezza dei padroni di casa, e una scenografica tavola di epoca barocca, abbellita anche dalle caratteristiche sculture in zucchero e da un elaborato apparato decorativo di frutti e piante. Ancora in mostra una tavola settecentesca apparecchiata secondo l'uso francese, e due apparecchiature con porcellane, cristalli e argenti ottocenteschi. Si potrà ammirare un famoso servito di piatti con decori in oro e platino ordinato dai Savoia alla Manifattura Ginori di Doccia, oppure il prezioso insieme di porcellane, cristalli e argenteria che realmente Frederick Stibbert utilizzò nella sua vita. In esposizione anche gli utensili da cucina e per il servizio della tavola in uso fino agli inizi del secolo scorso, e poi tutto quel vasellame, teiere, caffettiere e tazzine che costituivano il raffinato corollario di un ricevimento. Tra questi anche un servito da dessert di Stibbert uguale a quello commissionato per celebrare il matrimonio del futuro re Edoardo VII d'Inghilterra con Alessandra di Danimarca nel 1863.(ANSA).